Wuhan, laddove tutto è cominciato, il luogo divenuto, nella narrazione della pandemia, l'origine del trauma che ha sconvolto la nostra epoca. Le prime sequenze riprese da una telecamera di sorveglianza rivelano un paesaggio divenuto nei mesi familiare: strade deserte, figure senza volto e senza corpo, luci delle ambulanze.
Da qui appare però un'altra città, un tempo che è quello del “prima” con le sue abitudini, i suoi riti, i suoi intrecci spaziali e architettonici in cui Shengze Zhu sembra cercare nella distanza una memoria che è insieme vicina e remota. Persone che ballano, qualcuno nuota, altri cantano, la serenità forse di una festa. Il movimento della metropoli, con i suoi venti milioni di abitanti, l'incessante apparire sulla linea dell'orizzonte di nuove costruzioni. E il fiume intorno al quale tutto danza tra luci al neon e colori del cielo, che corre via, cancella ma conserva da qualche parte le tracce di ciò che è stato, le emozioni, la geografia di un’esistenza.
A sorprendere le immagini arrivano le parole, le voci che parlano all'uomo amato, al padre, alla nonna e raccontano di una perdita, di un dolore, di un vuoto improvviso, del rimpianto di non essersi detti addio. È su questo bordo, una lettera d'amore alla sua città, che la regista dà forma al sentimento del presente: il “cortocircuito” temporale tra il suo archivio di riprese e le storie che ne svelano una diversa relazione illumina con dolcezza quell'implosione che attraversa la nostra realtà oggi, e che è ancora impossibile definire.
Shengze Zhu (Wuhan, 1987) vive a Chicago, è cofondatrice della casa di produzione Burn The Film insieme a Yang Zhenfan di cui ha prodotto Distant (2013), Where Are You Going (2016) e Down There (2018).
Nel 2014 gira il suo film d'esordio, Out of Focus, presentato a Cinéma du Réel di Parigi e in numerosi festival internazionali, in cui lavora sulla propria esperienza come insegnante di fotografia ai figli dei migranti. Il successivo Another Year (2016) segue per un anno la vita di una famiglia contadina, immigrata nella città natale della regista. Present. Perfect. - con cui ha vinto il festival di Rotterdam - è stato presentato nel Concorso internazionale di Filmmaker 2019.