Mercoledì 20 novembre — 21.00
CINETECA MILANO ARLECCHINO
PRIMA ITALIANA
Austria, 2024
Formati vari (35 mm, 16 mm)
Colore, 11’
V.O. Senza dialoghi
Regia
Johann Lurf, Christina Jauernik
Fotografia
Johann Lurf
Montaggio
Johann Lurf
Suono
Nora Czamler
Produzione
Johann Lurf
Produttore
Christina Jauernik
Una ricerca tecnica e intellettuale complessa che si fa sintesi estetica e sensoriale: è questo il senso di Revolving Rounds, il cortometraggio di Johann Lurf e Christina Jauernik pensato per una visione in pellicola 3D, ma che esiste in ben cinque formati di proiezione diversi. Tutto nasce a partire da un approccio alla fisica intesa come “scienza” speculativa, che indaga le capacità sensibili di un corpo considerato postumano. Ovvero, un corpo che trascende le nostre categorie logiche e percettive (retaggio di un sapere razionale e positivista) per amalgamarsi a livello ontologico in una rete interspecie e simbiotica che coinvolge anche il mondo vegetale.
Questa possibilità metafisica è resa linguaggio visivo e sensoriale grazie all’uso di strumenti ottici come la stereoscopia, per spostare le prospettive dal paesaggio all'umano e dalla pianta alla materia, producendo immaginari sensoriali condivisi.
Gli spettatori diventano parte di un movimento traslazionale di due telecamere sincronizzate che, da una serra di piante di piselli, si avvicinano, fino a entrarci dentro, al prototipo di un antico apparecchio cinematografico, il ciclostéréoscope, e poi ancora più a fondo, dentro alla composizione chimica della striscia di pellicola stessa, e quindi dentro le fibre dello stelo di un germoglio di pisello che la macchina proietta.
È come se, grazie al dispositivo ottico, fosse possibile decostruire le barriere fisiche e spaziali che separano l’umano dal resto della materia, avvicinandoci – letteralmente – ai modi e alle capacità sinestetiche del rilevamento delle piante.
Il corto, in accordo con il titolo, è formalmente anche un esperimento circolare, che comincia dallo stesso punto in cui finisce, proprio come un “viaggio spaziale” o un trip psichedelico, all’interno del codice genetico di una pianta, di una pellicola cinematografica, della luce e di noi stessi.
— Arianna Tremolanti
Christina Jauernik (1985, Graz) è architetta, ricercatrice e performer. Ha studiato danza contemporanea alla Hogeschool voor de Kunsten di Amsterdam, coreografia e pratiche delle arti visive al Dartington College of Arts (Regno Unito), arte e architettura all'Accademia di Belle Arti di Vienna e all'Università delle Arti di Berlino. Il suo lavoro è incentrato su ricerche sulla percezione del corpo in movimento e su una sua metafisica sperimentale attraverso punti di vista multipli, accelerati, virtuali e ingegnerizzati. Attualmente collabora al progetto di ricerca artistica “Unstable Bodies” incentrato su tematiche di coabitazioni e comunicazione ecologica interspecie.
Johann Lurf (1982, Vienna) ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Vienna e si è diplomato al corso di cinema di Harun Farocki nel 2009. Ha ricevuto la borsa di studio statale dell'Austria per la Video e Media Art e ha partecipato ai programmi Artist-in-Residence presso il MAK Center for Arts and Architecture di Los Angeles nel 2011, il SAIC di Chicago nel 2015 e a Tokyo e Rotterdam nel 2016. Lurf utilizza l'immagine in movimento per destrutturare lo spazio e il cinema; la sua pratica comprende l'osservazione e il documentario, nonché un approccio al found footage fortemente orientato al linguaggio filmico stesso.