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DER UNSICHTBARE ZOO di Romuald Karmakar

Giovedì 21 novembre — 20.30

CINETECA MILANO ARLECCHINO


PRIMA ITALIANA
Germania, 2024
4k, Colore, 178’
V.O. Tedesco

Regia
Romuald Karmakar

Sceneggiatura
Romuald Karmakar

Fotografia
Frank Griebe, Ian Oggenfuss, Romuald Karmakar

Montaggio
Romuald Karmakar, Karin Nowarra

Suono
Dieter Meyer

Produzione
Pantera Film GmbH, Arden Film GmbH, rbb/ARTE, BR, NDR, SWR

Produttore
Romuald Karmakar

Contatti
welcome@romuald-karmakar.de

DER UNSICHTBARE ZOO di Romuald Karmakar

È il 2017 quando Romuald Karmakar comincia le sue riprese allo zoo di Zurigo. C’è uno spirito di generale ottimismo e fermento per i lavori quasi terminati di un piano trentennale di grandi investimenti: si tratta del progetto espositivo Lewa Savanna, cinque ettari di riproduzione di ecosistema all’aperto che ospiterà, oltre ad alcuni grandi baobab africani, ben quindici specie di animali da proteggere, tra cui zebre, rinoceronti e giraffe dal Kenya. Lo zoo di Zurigo investe molto sulla formazione, sulla ricerca scientifica, ha un reparto didattico, ma la sua missione principale è quella della conservazione e della salvaguardia della flora e della fauna a rischio di estinzione. Gli animali vanno quindi curati, pesati, misurati, nutriti. Ne va valutato ogni parametro biologico; ogni loro esigenza, come individui e come specie, è accuratamente monitorata. I pasti devono avere il giusto apporto nutritivo, ed essere somministrati con puntuale regolarità. Per questo serve una equipe di veterinari, nutrizionisti, zoologi, biologi altamente specializzati in costante confronto.

Da dietro la camera che riprende “il ciclo della vita” dello zoo attraverso le stagioni, emerge però un grande e banale non detto: gli animali che ne pensano di tutto questo? La domanda è retorica, ma è evidente che, per quanto ogni operazione svolta nello zoo sia dettata dalla giustizia e dalla necessità, questa necessità risponde sempre e comunque solo a una logica arbitraria e culturale.

La sensazione che si manifesta nelle lunghe inquadrature fisse sugli animali è che questi si trovino beatamente intrappolati in una montagna incantata alla Thomas Mann, un ospizio per pazienti sani ma costantemente ammalati, dove in cambio del bene e della salute è stato necessario rinunciare al diritto all’esercizio della propria vita. Così “la giustizia” non sembra altro che un’idea della ragione pratica attuata in modo coattivo.

Non c’è alcuna morale in tutto questo. Karmakar conclude le riprese lasciando lo zoo, l’equipe, gli animali e gli spettatori di fronte a una silenziosa zona di ambiguità in cui si può solo assumere la complessità dolorosa delle cose che non sono né giuste né sbagliate.

— Arianna Tremolanti


 

Biografia

Romuald Karmakar (Wiesbaden, 1965) è autore di documentari e lungometraggi. Il suo lavoro è stato premiato nei principali festival cinematografici internazionali (Venezia, Berlino, Locarno, Toronto) ed è stato presentato in diverse retrospettive (Austrian Film Museum; BAFICI, Buenos Aires; Jeonju IFF, Corea del Sud; Cinéma du Réel, Parigi). Nel 2008, il MOMA di New York ha selezionato il suo film Das Himmler - Projekt (2000) come una delle “250 più importanti opere d'arte acquisite dal Museo dal 1980”. Karmakar ha rappresentato la Germania nella 55esima Biennale d'Arte di Venezia e ha partecipato a Documenta 14 (2017). È membro eletto dell’Accademia delle Arti di Berlino. Fra i suoi film: Das Frankfurter Kreuz (1998); Manila (1999); Die Nacht singt ihre Lieder (2004); Between the Devil and the Wide Blue Sea (2005); Denk ich an Deutschland in der Nacht (2017).


 

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