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NOVEMBRE 2025
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IL DAMO di Luca Ferri

Sabato 22 novembre —  15.00

Cineteca Arlecchino - Prima Mondiale

Biglietti


Italia | 2025

HD | colore | 88’

V.O. italiano


REGIA 

Luca Ferri
 

SCENEGGIATURA

Alessandro Rota, Luca Ferri
 

FOTOGRAFIA

Claudio Cristini
 

MONTAGGIO

Giuseppe Spina
 

INTERPRETI

Davide Pinardi, Martine Bucci, Domenico Monetti
 

PRODUTTORE

Andrea Zanoli
 

PRODUZIONE
Lab 80 film

 

CONTATTI 

produzione@lab80.it

lvcaferri@hotmail.com 

 

 

IL DAMO di Luca Ferri

“Tu non le rifai i letti, non specchi, non le prepari i pasti, non le fai compagnia, perché appunto non parli con lei come non parli con me. E questa ti paga da sette anni. Vabbè, lo so che non ti paga lei direttamente, che sono i suoi figli a darti la grana, ma i soldi son sempre i suoi. Ma per che cosa ti paga?”. A dire queste cose è la voce fuori campo di Domenico, presenza in absentia, sempre esterno all’inquadratura, al tempo stesso dentro e fuori da ciò che accade. Si rivolge a Ferdinando, “il damo” di Genziana, una donna anziana erosa poco a poco dalla demenza senile (“Una totale dimenticanza porti via ogni cosa, se è possibile, altrimenti il silenzio le copra”, così riporta la citazione in esergo ripresa da Tito Livio). Lui le legge dei brani di letteratura. Lei gli racconta quello che si ricorda. Nel tempo libero Ferdinando visita architetture moderniste e luoghi spirituali. 

Ancora, come già nella “trilogia dell'appartamento”, siamo spettatori di quadri di vuota quotidianità (incorniciati in un rigido 4:3), di un teatro domestico che mette al centro, riprendendo parole usate dal regista in riferimento al precedente trittico, “la relazione tra i protagonisti e l’architettura interna con la quale si rapportano e che in qualche modo li protegge”. Ancora un film di corpi, di oggetti, di spazi e costruzioni evidenti, ma abitato da fantasmi che incombono senza mai svelarsi. Luca Ferri non vuole rivelare il mistero dei suoi personaggi, preferisce rimanere sulla soglia delle loro esistenze fisiche dimostrando così una fedeltà radicale al dato concreto (che è la sola dimensione con la quale il cinema si può relazionare) che assume i contorni della stilizzazione. 

 

— Matteo Marelli

 


Luca Ferri (Bergamo, 1976), autodidatta, dal 2000 si dedica alla scrittura e alla regia di film presentati in festival nazionali ed internazionali tra cui: Mostra del cinema di Venezia 2016, 2020, 2024 (Orizzonti), Berlinale (Forum), Locarno, Fid Marseille, Dok Leipzig, Mar del Plata, Atlanta film festival, Biografilm festival, Curta cinema, Documenta Madrid, Fidocs, Filmmaker, Gent International Film Festival, Indielisboa, Queer Lisboa, Punto de vista, Pesaro film festival, Torino film festival 2013, 2014, 2015, 2018, 2022, Cinemambiente, Poff, Taipei film festival, Thessaloniki documentary festival, Vilnius short film festival, Filmer le travail, Videoex, Bafici e in musei e gallerie tra cui lo spazio Forma Meravigli (Milano), Mambo (Bologna), MACRO (Roma) e Schusev State Museum of Architecture (Mosca). 

Nel 2013 la Cineteca Nazionale di Roma organizza una retrospettiva completa mentre i suoi lavori vincono diversi premi e ottengono diverse nomination tra cui la menzione 34° Teddy Awards Berlinale e la Short film nomination for the European Film Awards 2024.

 

 

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