Italia, 2004
MiniDv, colore, 59 min.
Regia
Mirko Locatelli
Soggetto
Mirko Locatelli, Giuditta Tarantelli
Sceneggiatura
Mirko Locatelli, Luciano Sartirana, Giuditta Tarantelli
Fotografia
Mladen Matula
Montaggio
Renato Meroni
Assistente alla regia
Massimiliano Paolacci
Scenografia
Michele Ciardulli
Fonico
Brigitta Pasqua di Bisceglie
Assistente alla macchina
Daniele Vascelli
Interpreti
Fabio Matteo Chiovini, Giuseppe Cederna, Mattia De Gasperis, Antonio Pisu, Adele Castiglioni, Matteo Sacco, Lorenzo Pedrotti, Agata Fabiano, Andrea Belletti
Segreteria di edizione
Giuseppe Marzo
Video assistant
Nicola Stea
Runner
Paolo Brandolisio
Fotografo di scena
Federico Franceschini
Direttore di produzione
Giuditta Tarantelli
Assistente di produzione
Viola Policriti
Produzione
Associazione Culturale Cinemaindipendente.it
Officina Cinema
Contatti
Filmmaker
Via Aosta 2
20155 Milano
tel: +39.023313411
segreteria@filmmakerfest.org
comeprima@cinemaindipendente.it
Andrea ha 17 anni, vive a Milano in un quartiere popolare. A causa di un incidente in motorino, diventa tetraplegico. Dopo circa un anno di terapia e riabilitazione in ospedale, è il momento di ricominciare a vivere: Andrea torna a casa, riscopre gli ambienti che gli erano familiari, il suo quartiere, la sua casa, la sua stanza di adolescente come tanti. Tutto gli sembra cambiato, ostile, diverso. Solo le persone che gli sono state sempre vicine sono rimaste le stesse; attente e affettuose concentrano tutti i loro sforzi per far sì che tutto sembri uguale, vivibile, “come prima”: sua madre, suo fratello, il suo migliore amico e la sua ragazza. Inizia un percorso di accettazione e di consapevolezza per Andrea e per chi gli sta intorno. Con molta fatica, Andrea cerca di ricostruire i rapporti umani con il mondo che lo circonda, scontrandosi con l’ignoranza, la paura e i disagi. Lo scontro più duro coinvolge suo padre: lontano già da qualche anno dalla famiglia, torna “per dovere” accanto ad Andrea. Egli crede di poter metter da parte la propria depressione concentrandosi sui problemi di suo figlio; non comprende però i sentimenti e i bisogni del ragazzo. Nonostante gli sgomenti, gli episodi spiacevoli e le difficoltà, Andrea capirà che varrà la pena di lottare e di crescere, con la sua famiglia e i suoi amici.
Dichiarazione dell'autore
La storia di Andrea è positiva; il finale è aperto, non un classico lieto fine, ma sicuramente ottimista. Il messaggio è che comunque, disabili ono, la vita riserva a tutti cose belle e cose brutte, che, seduti o in piedi, vanno affrontate. Vorrei che si smetta di pensare ai disabili come a dei poverini, sfortunati, deboli: un handicap fisico può essere limitante, ma non cambia il valore di una persona, o il grado di felicità che può provare. Senza dire che i limiti spesso derivano da inadeguatezze strutturali come le barriere architettoniche. Una persona, qualunque sia la propria condizione fisica, ha un valore unico, per i suoi sentimenti, le sue passioni e anche i suoi difetti. Sembra un concetto banale, ma ho capito che invece non lo è affatto, neppure per i disabili stessi che tendono a considerare la rimozione della disabilità come l'unica soluzione ai propri problemi e trascurano di coltivare i propri interessi, di crescere, di realizzarsi così come sono. Anche se è importante che la ricerca perseveri, sperare nei miracoli della medicina non ha senso: per un disabile molto più importante è cecare di vivere al massimo delle sue possibilità, senza perdersi in piagnistei e sterili sperante.
Note biografiche
Mirko Locatelli è nato a Milano nel 1974, tetraplegico dal 1992, studia cinema all'Università degli Studi di Milano che abbandona nel 2000 per dedicarsi al giornalismo, collabora con varie testate tra cui il "Corriere della Sera". Nello stesso anno, con un gruppo di amici fonda l'Associazione Culturale Cinemaindipendente.it con lo scopo di creare un punto d'incontro per i giovani filmmaker oltre alla diffusione della cultura cinematografica, organizzando proiezioni, corsi di cinema e progetti di produzione. Nel 2001 fonda Officina FIlm, di cui è direttore di produzione. Qui firma la sua prima regia pubblicitaria, nel 2003 dirige un documentario sul set di Fame chimica e un cortometraggio dal titolo Il confine.