Cookie Consent by Privacy Policies Generator website FilmMakerFest - FESTIVAL 2021
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA DAL 1980
17 NOVEMBRE - 27 NOVEMBRE 2023
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FESTIVAL 2021

OLTRE LA PLAYLIST di Luca Mosso

Filmmaker torna in sala e quello che fino a due anni fa era normale oggi è il risultato di una scelta di campo. I festival nel 2020 hanno avuto un enorme successo online, raggiungendo un pubblico impensabile con una programmazione capace di giocare un ruolo innovativo all’interno delle piattaforme streaming che li ospitavano. I prezzi competitivi e la scarsità di alternative extradomestiche hanno prodotto per alcuni mesi un fenomeno di scambio tra ricerca e mercato forse mai visto prima, con documentari di quattro ore infilate nelle playlist degli utenti accanto a serie tv formattate e a grandi classici del cinema d’autore. Bello, significativo, forse pure utile.
Ma la logica della playlist – così moderna, fluida e levigata – è incompatibile con la programmazione di un vero festival cinematografico. Non è necessario appellarsi all’autorità di Raymond Bellour (cfr. La querelle des dispositifs, 2012) per rivendicare la proiezione in sala come lo strumento precipuo, ideale e reale allo stesso tempo, di chi fa festival. Chi, come noi, ha organizzato nel 2020 un’edizione online di successo non può scordare quello che gli è mancato: il piacere di incontrare gli autori e di parlare con loro, la voglia di vedere gli spettatori entrare in sala e perfino l’apprensione che monta in attesa dell’applauso finale. L’assenza di un riscontro immediato, sia pure in un’arte che ogni volta “media” per manifestarsi, ci è sembrata una mutilazione intollerabile, un sacrificio da contenere il più possibile. Ma non c’è solo la reazione emotiva: siamo convinti che la consapevolezza di avere un ruolo e una responsabilità nei confronti del territorio in cui si opera sia il primo tassello dell’elaborazione di una politica culturale sensata, che essere specifici e capaci di avere una relazione feconda con il proprio pubblico non sia un limite, ma la condizione stessa per potere allargare lo sguardo verso obiettivi più ampi. 
Nel lento, timoroso ritorno al cinema in sala di questo autunno pensiamo di potere avere un ruolo non solo simbolico: la nostra proposta, come sempre ambiziosa nella ricerca di autori e forme nuove, vuole affermare la necessità di un pensiero critico, libero e talvolta inusitato nel progetto comune e condiviso della ricostruzione di un rito pubblico fondamentale. 
 
 

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