SPAZIO OBERDAN
5 dicembre 2014
20.00
Siria/Francia, 2014
DCP, colore, 92’
v.o. arabo
Regia
Ossama Mohammed, Wiam Simav Bedirxan
Soggetto
Ossama Mohammed, Wiam Simav Bedirxan
Fotografia
Wiam Simav Bedirxan, cento siriani, Ossama Mohammed
Montaggio
Maïsoun Assad
Suono
Raphaël Girardot
Musica
Noma Omran
Produttore
Serge Lalou, Camille Laemlé,Orwa Nyrabia, Diana El Jeiroudi
Produzione
Les Films d’Ici, Proaction Film
In associazione con
Arte France - La Lucarne
Contatti
sales@docandfilm.com
In Siria, ogni giorno, c'è chi filma e poi muore; altri uccidono e poi filmano. Il cineasta siriano, esule a Parigi, ha dato vita a un'opera-collage servendosi dei video postati ogni giorno su Youtube e instaurando un dialogo a distanza con una giovane insegnante curda, a partire da una domanda: “Se fossi qui, su cosa si fisserebbe la tua telecamera?”. La scintilla che ha dato il via al progetto è il video di un ragazzo arrestato e torturato dalle forze di sicurezza di Bashar al-Assad, poi postato dagli aguzzini su Youtube. Ne è nata una sconvolgente testimonianza sul valore dell'immagine in movimento in tempo di guerra, un urlo lacerante contro ogni tipo di repressione violenta che trova nell'immanente caducità del filmato amatoriale un senso di verità profonda. Tragico e miracoloso al tempo stesso, è un film che scardina ogni certezza sia sul piano filmico che su quello etico, costringendo chi guarda a osservare il conflitto e i suoi effetti da una prospettiva inedita, radicale e rivoluzionaria.
NOTE BIOGRAFICHE
Ossama Mohammed nasce nel 1954, a Lattakia, in Siria, e si diploma all’Istituto di Alti Studi Cinematografici di Mosca. Nujum al-Nahar (Stars in Broad Daylight, 1988) è il suo primo lungometraggio: considerato una critica feroce alla società siriana contemporanea, non ha mai ottenuto il permesso per una proiezione pubblica in Siria. Di conseguenza, il regista non ha potuto realizzare il film successivo se non nel 2002, Sunduq al-Dunya (Sacrifices), selezionato al Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard.