SPAZIO OBERDAN
15.00 - PROSPETTIVE
Italia, 2016,
HD, colore, 52'
V.O. Italiano
REGIA
Enrico Mazzi
FOTOGRAFIA
Enrico Mazzi
Andrea Bartoli
MONTAGGIO
Enrico Mazzi
SUONO
Enrico Mazzi
PRODUZIONE
Enrico Mazzi
CONTATTI
mazzi.enrico@gmail.com
L'intervallo tra due inondazioni. In questo spazio in cui ciascuno può ritrovarsi e sentirsi raccontato, c'è un uomo che decide di ricostruire una palafitta in riva a un fiume. Facendolo rinnova una ritualità di gesti che un tempo condivideva con chi, insieme a lui, andava lì a rifugiarsi. È capace di raccontare la mitologia di quel posto, rimasto selvaggio, perché, a causa delle imprevedibilità delle acque, non è mai stato interesse di mire speculative. Rimane ad aspettare la caduta di qualche albero, o semplicemente la prossima piena e magari trovare una canoa su cui farsi trasportare dalla corrente, cercando di evitare i gorghi che si formano senza preavviso. Tenendo sempre a mente che l'acqua dolce è dove tutto affonda più velocemente. Enrico Mazzi invita all'esplorazione di un luogo rimasto a margine del contemporaneo, dalla topologia incerta, dove il fiume può inondare liberamente la terra, trasformandola nel fango più morbido in cui vi sia mai capitato di sprofondare.
Enrico Mazzi (Modena, 1977), lavora con immagini in movimento dal 2002. La sua attività recente si divide tra commissioni pubbliche e private, principalmente nel campo del videodesign e della produzione di corto e mediometraggi di sperimentazione. Ha vinto nel 2007 il premio San Fedele Giovani Registi con Tu Mordi l’Aria. Filioque, del 2008, dà conto del suo viaggio in Serbia alla scoperta della nuova generazione di giovani credenti ortodossi cresciuti durante le guerre balcaniche. Nel 2011 partecipa al Berlinale Talent Campus e nel 2012 al laboratorio di sviluppo cinematografico “Nutrimenti terrestri, nutrimenti celesti” organizzato da Filmmaker a Milano, durante il quale produce l’installazione a singolo canale Monte A. Nel 2015 Una Società di Servizi, frutto della collaborazione con Luca Ferri, è selezionato dal Torino Film Festival.