SPAZIO OBERDAN
19.00 - CONCORSO INTERNAZIONALE
Austria, 2016
HD, colore, 89'
V.O. Tedesco
REGIA
Ruth Beckermann
SCENEGGIATURA
Ruth Beckermann
Ina Hartwig
CON
Anja Plaschg
Laurence Rupp
FOTOGRAFIA
Johannes Hammel
SUONO
Georg Misch
MONTAGGIO
Dieter Pichler
PRODUZIONE
Ruth Beckermann Filmproduktion
DISTRIBUZIONE
Austrian Films
CONTATTI
anne.laurent@afc.at
Un attore e un'attrice si incontrano nello studio di registrazione di Funkhaus, a Vienna. Sono giovani, felici di godersi la reciproca compagnia. Conversano, fumano, sembrano corteggiarsi. Forse è il testo che stanno leggendo a condizionarli, oppure è proprio il sentimento che provano a permettere loro di trovare il giusto respiro per far vibrare con intensità uno dei carteggi più struggenti e significativi del ‘900. Una corrispondenza (diventata anche un libro: Troviamo le parole. Lettere 1948-1973, pubblicato in Italia da Nottetempo) che ha coinvolto due fra i più grandi poeti della loro generazione: Ingeborg Bachmann e Paul Celan, entrambi alla ricerca delle parole che li facessero incontrare. Incapaci di stare vicini così come di lasciarsi: «Dovrei venire, guardarti, tirarti fuori, baciarti e sostenerti, per non farti scivolare via. Ti prego, credimi, un giorno verrò e ti porterò via con me». Ruth Beckermann realizza un “film parlato” dove la parola si trasforma in esperienza, compiendo allo stesso tempo un bellissimo omaggio al lavoro sul linguaggio che ha segnato tutta l’opera di Celan.
Ruth Beckermann (Vienna, 1952) ha studiato giornalismo e storia dell'arte tra Vienna, Tel Aviv, e fotografia alla School of Visual Arts di New York. Ha lavorato come giornalista per diverse riviste austriache e svizzere. Nel 1997, in collaborazione con Josef Aichholzer e Franz Grafl, realizza Arena Squatted, documentario che racconta i giorni dell'occupazione del macello Arena. Nel 1978 è cofondatrice della casa di distribuzione Filmladen, con cui collabora attivamente per sette anni. È cofondatrice dell’Associazione austriaca dei documentaristi e degli artisti cinematografici. Nel 1983 con Return to Vienna dà il via a una trilogia attraverso cui riflette sulla memoria e l'identità della cultura ebraica. A completare il progetto saranno The Paper Bridge del 1987 e Nach Jerusalem del 1991. Tema che continuerà a indagare anche nei progetti più recenti come Zorro's bar mitzvah, film del 2006 che racconta la storia di quattro giovani viennesi che affrontano il rito ebraico del passaggio all'età adulta.