SPAZIO OBERDAN
21.15 - CONCORSO INTERNAZIONALE
Hong Kong, Francia, 2016
DCP, 1:1.78, colore, 148'
V.O. Birmano, Mandarino
REGIA
Wang Bing
FOTOGRAFIA
Shan Xiaohui
Wang Bing
SUONO
Emmanuel Soland
MONTAGGIO
Adam Kerby
Wang Bing
PRODUZIONE
Chinese Shadows
Wil Productions
CONTATTI
anne@chineseshadows.com
wangyang718@gmail.com
C'è una guerra civile che infiamma la regione del Kokang nel Myanmar. La popolazione Ta’ang, una minoranza etnica Mon-Khmer, per sopravvivere agli attacchi dalle milizie birmane è costretta a fuggire oltre il confine cinese, trovando riparo nei campi profughi organizzati sui terrazzamenti di montagna. Wang Bing vuole raccontare questa diaspora. Sa che solo salvandola dall’oblio, dal silenzio, è possibile dare alla sofferenza un’occasione di riscatto. Il regista è lì, accanto alle donne e agli uomini che ha deciso di filmare, li segue, cercando di non condizionarli, ma lasciandosi condizionare, mostrandosi sensibile agli stimoli e rifiutando schemi rappresentativi predisposti (il film è strutturato per grandi blocchi privi di un filo narrativo conseguenziale). Ciò che vuole è restituire un’immagine che non sia metafora, ma che mostri le cose in sé. Per il regista è necessario non occultare la propria presenza, ma al contrario mostrarsi parte in causa rispetto a quanto rappresentato, perché soltanto così può riuscire a mettersi in relazione con gli altri: non nascondendosi.
Wang Bing (Shaanxi, 1967), inizia la sua carriera al Dipartimento di Fotografia cinematografica della Beijing Film Academy nel 1995. Esordisce nella regia con il maestoso Tie xi qu (Il distretto di Tiexi), sullo smantellamento di un gigantesco complesso industriale in una zona interna della Cina. Il film successivo, He Fengming (2007), è la testimonianza di un'anziana giornalista che racconta trent'anni di storia cinese. Nel 2010 realizza il suo primo film di finzione Jiabiangou (La fossa) sui campi di lavoro nel Deserto del Gobi sotto la dittatura maoista, film che viene presentato a sorpresa in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Lo stesso anno Filmmaker Festival gli dedica una retrospettiva. Torna a Venezia nel 2012 con San Zimèi (Tre sorelle) insignito del Premio Orizzonti, nel 2013 con Feng ai ('Til Madness Do Us Part), e di nuovo quest'anno con Ku Qian (Bitter Money) vincendo il premio per la Miglior sceneggiatura nella sezione Orizzonti.