SPAZIO OBERDAN
23.30 - FILMMAKER MODERNS
GB, 1973,
16mm, colore, 90'
V.O. Inglese
REGIA
Donn Alan Pennebaker
FOTOGRAFIA
Nick Doob
Randy Franken
MONTAGGIO
Lorry Whitehead
PRODUZIONE
MainMan
DISTRIBUZIONE ITALIANA
New Gold Media s.r.l.
CONTATTI
ng@newgoldent.it
Ziggy Stardust è l'uomo delle stelle, invocato nella ballata spaziale di Starman, una meteora consapevole del proprio destino; a ricordarglielo sono i versi del brano che ha per titolo il suo nome: «Facendo l'amore col suo ego / Ziggy fu risucchiato nella sua mente...». Data e luogo di morte sono stati scelti: il 3 luglio 1973 all'Hammersmith Odeon di Londra. Qui si celebrerà l'ultima data dell'Aladdin Sane Tour. A impreziosire la serata anche Jeff Beck che si unirà, per il momento dei bis, al gruppo di Ziggy, The Spiders from Mars, per suonare la sua chitarra in The Jean Genie e Round And Round. Il coup de théâtre arriva quando David Bowie, nei panni di Ziggy pronuncia queste parole: «Tra tutti i concerti del tour, questo, questo in particolare ce lo ricorderemo per sempre, perché non soltanto è l'ultimo della tournée, ma è anche l'ultimo nostro concerto in assoluto. Grazie». A catturare, non soltanto questo momento, ma l'intera serata c'è D.A. Pennebaker che con la sua macchina da presa fisserà per sempre un pezzo di storia che riesce ancora a risplendere.
Donn Alan Pennebaker (Evanston, Illinois, 1925) è stato l'inventore del rockumentary, pioniere di un cinema realistico, sotterraneo, diretto, collettivo e free. Il suo stile ha rivoluzionato fin dagli anni ’50 il cinema documentario, con l’abbandono della narrazione con voce over e privilegiando la ricostruzione in favore dell’osservazione diretta e ininterrotta di persone e fatti. Il suo debutto come filmmaker risale al 1953, con il cortometraggio Daybreak Express, un tour nella metropolitana newyorchese con la musica di Duke Ellington. Nel 1967, con il documentario Dont Look Back, in cui ritrae Bob Dylan durante un tour in Inghilterra di tre settimane nella primavera del ’65, Pennebaker inaugura il genere del documentario musicale. Nel 1994 vince il Premio Griffith per il Miglior Documentario dell’anno e la nomination all’Academy Award con The War Room, sulla prima campagna elettorale presidenziale di Bill Clinton.