ARCOBALENO FILM CENTER
21.30 - CERIMONIA DI PREMIAZIONE
A SEGUIRE FILM DI CHIUSURA
Italia, 2016
16mm, HD, b/n e colore, 94'
V.O. Italiano
REGIA
Maria Mauti
SCENEGGIATURA
Maria Mauti
TESTO VOCE NARRANTE
Antonio Scurati
VOCE NARRANTE
Giulia Lazzarini
FOTOGRAFIA
Ciro Frank Schiappa
SUONO
Paolo Benvenuti
Simone Oliviero
MONTAGGIO
Nuria Esquerra,
con la collaborazione di Valentina Andreoli
PRODUTTORE
Piero Maranghi
PRODUZIONE
MP1
PRODUZIONE ESECUTIVA
Raffaella Milazzo
CONTATTI
mariamauti@hotmail.com
raffaella.milazzo@gmail.com
È la storia di un seduttore, un uomo ironico, dalle insolite ossessioni, che un giorno del 1929 compra una cinepresa e da allora non smette più di filmare e montare la realtà che lo circonda: un amatore dell'arte, della vita, delle donne; ma anche un cine-amatore (e i filmati in 16mm sono lì a testimoniarlo). Si tratta di Piero Portaluppi, architetto milanese di grande fama durante gli anni del ventennio fascista (ma anche pungente vignettista, come fu, da giovanissimo, sulle pagine di Il Guerrin Meschino), per lungo tempo dimenticato e solo recentemente riscoperto grazie alle cento bobine ritrovate dall'omonimo nipote in una vecchia cassapanca. Un diario per immagini, attraverso cui provare a ricostruire un'epoca, che va dal primo conflitto mondiale (durante il quale Portaluppi propone il suo ardito progetto di ricostruzione delle centrali idroelettriche della Val Formazza) sino al fascismo a cui l'architetto aderisce formalmente con entusiasmo, senza però riconoscersi mai nei suoi canoni estetici. Ciò che emerge da queste immagini è anche la centralità, che ebbe l’alta borghesia milanese sull'immaginario di quel periodo.
Maria Mauti (Milano, 1974) è regista di documentari. Dal 2003 collabora con il canale satellitare Classica in onda su Sky curando, come autrice e regista, le produzioni legate alla musica contemporanea italiana, al teatro d’opera e alla danza. Realizza così alcuni documentari su personaggi come Daniel Barenboim, Carolyn Carlson, Pina Bausch, Antonio Pappano, Bill T. Jones (documentario selezionato all’American Dance Festival), Fabio Vacchi ed Ermanno Olmi, Azio Corghi e José Saramago, Meredith Monk e molti altri. In queste occasioni collabora con istituzioni quali Il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Colón di Buenos Aires, La Biennale di Venezia, I Teatri di Reggio Emilia, il Maxxi Museo di Roma, il Teatro La Fenice di Venezia, l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Dal 2011 inizia a collaborare con il Teatro Grande di Brescia per una serie di cortometraggi sull’opera, nel progetto Dietro le quinte e nel 2013 realizza insieme a Giovanni Giommi il documentario sulla storia del Teatro Grande di Brescia dal titolo Memorie, proiettato nella sala grande del teatro come istallazione.