SPAZIO OBERDAN
19.00 - FILMMAKER MODERNS
Alla presenza del critico Nuccio Liodato.
Italia, 2966
8mm, DCP, 32'
CON:
Mara Fazio
Harald Nieuwland
Maurizio Pansini
Peter Van Dyk
Nico Turco
MUSICA:
Coleman
Monk
Rollins
Dylan
Belafonte.
Il mio Quasi una tangente è come Capolavoro (1967) di Bargellini, un film sociologico. Ma sotto è il contagio dell’immagine. Una narrazione tesa che regge un esercizio figurativo. Quest’ultimo è quanto spetta all’8mm. Nel seguente Ariel loquitur (1967) resta solo la figurazione, e si rivela povera; l’ambiguità della Tangente era più significante. Da allora ho cercato una immagine che potesse parlare da sé, con legami liberi, ed è di solito un’immagine distante; ma resta sempre incline al tumulto delle forme.
(Massimo Bacigalupo)
Massimo Bacigalupo (Rapallo, 1947) è un regista, saggista e critico letterario italiano, ordinario di Letteratura americana e docente di Tecnica della traduzione presso la facoltà di Lingue di Genova. Esordisce nel cortometraggio nel 1966 con Quasi una tangente. Seguono una serie di film, quali 60 metri per il 31 marzo (1968), The last summer (1969), Migrazione (1970), dove la sperimentazione sul flusso di coscienza dà luogo a fantasmagorie audiovisive. Nel 1967 partecipa a Roma alla fondazione della Cooperativa Cinema Indipendente, gruppo di film-maker che intendono rinnovare forme, contenuti e modi di distribuzione, di cui fanno parte fra gli altri Adamo Vergine, Pia Epremian, Tonino De Bernardi, Alfredo Leonardi, Piero Bargellini, Guido Lombardi, Luca Patella e Gianfranco Baruchello,